Non è mai facile guadagnare tanti soldi con l'agricoltura. In Italia la sfida economica e del commercio si sa fare soltanto tra i produttori e i consumatori locali, prendiamo come esempio i meloni, nei campi vengono venduti a pochi centesimi, al mercato il prezzo tocca alcuni euro e un pollo costa più o meno lo stesso, tanto per fare un esempio preso da un articolo di Repubblica.
In Giappone, forse sono più furbi di tutti, infatti hanno messo su una vera e propria fabbrica dell'anguria cubica, distribuendo il frutto dalla forma curiosa di cubo in tutto il mondo, grazie anche all'aiuto dell'e-commerce e inserendolo comodamente nelle scatole il prodotto per fare soldi con l'agricoltura.
Certo, la nostra cultura e soprattutto le colture della nostra favolosa terra che, ci regala buonissimi frutti, non ci permetterebbero mai di produrre la frutta geometrica, per via di una giusta attenzione nei confronti dei procedimenti che devono prestare la necessaria avvertenza nella cura dell'aspetto naturale e salutare, anche se spesso nelle cassette delle bancarelle dei mercati compriamo e mangiamo ciò che proviene da altri paesi dove non ci sono le stesse certificazioni che vengono richieste da noi.
Come fare subito soldi in agricoltura? Sappiamo tutti che molti grandi commercianti italiani delle più grosse aziende cooperative preferiscono esportare le prelibatezze della nostra terra all'estero a prezzi molto bassi, per poi acquistare le solite schifezze da altre nazioni, così come possiamo scoprire attraverso le inchieste dei quotidiani e dei programmi televisivi che realizzano dei documentari come su Presa Diretta oppure su Report attraverso la Rai.
Ma ritornando alla notizia curiosa della fabbrica di angurie cubiche come metodo per fare soldi con l'agricoltura tramite idee innovative. Dobbiamo ammettere che anche questa volta i giapponesi ci hanno stupito con una trovata curiosa e molto interessante dal punto di vista dell'e-commerce.
Nel web, infatti, si riescono a vendere anche le cose più curiose e se i procedimenti seguiti per far crescere questi frutti in fin dei conti risultano controllati al punto da far stare tranquilli i consumatori che cercano qualcosa di originale, non vedo perché anche sul territorio italiano non possiamo inventare qualcosa ad effetto per fare soldi con l'agricoltura in modo che riesca a far girare meglio l'economia in un periodo di crisi finanziaria generale.
Durante questa fase storica molto particolare, bisogna sapersi reinventare e creare delle specialità che non si trovano da nessuna parte, magari brevettando immediatamente l'idea, perché il nostro mercato risente molto della mancanza di un regolamento che ci riesca a difendere in Europa.
Anche in questo modo si può far crescere la domanda per esportare di più all'estero e quindi un piccolo coltivatore diretto potrebbe fare soldi con l'agricoltura.
Però l'attenzione deve essere molto presente anche dal Ministero e dal Parlamento, perché ci vorrebbero dei decreti legge capaci di tutelare il made in Italy.
Infatti ci sono davvero tanti prodotti che si trovano nei supermercati di altri paesi, dove dalle etichette sembrerebbe di mangiare qualcosa che proviene dalla nostra amata terra, mentre in realtà si tratta di contraffazioni che però nessuno in tutto il continente si interessa a tutelare.
Altrove non commetterebbero questo errore imprenditoriale e strategico per aiutare le aziende che in questo periodo si trovano in serie difficoltà per guadagnare soldi con l'agricoltura, mentre da noi sembra che tutto passi inosservato e ognuno può fare ciò che vuole senza un minimo di correzione e di proposte per regolamentarizzare un settore che sembra andare bene con questo metodo che favorisce le società che sono presenti oltre i nostri confini e che sfruttano i marchi e i nomi tradizionali delle nostre colture specializzate per guadagnare tanti soldi con l'agricoltura.
Prendiamo come idea utile l'esempio delle angurie a forma di cubo da esportare in tutto il mondo e lanciamo la nostra nuova attività innovativa su internet per farci conoscere fuori dall'Italia.
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